Papa Giovanni Paolo II La Giovinezza.

Papa Giovanni Paolo II

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PAPI E BEATI - PAPA GIOVANNI PAOLO II - LA GIOVINEZZA

UN BUON ALLIEVO

Dopo la scuola popolare Karol frequentò il ginnasio (il padre, scartate le scuole private dei religiosi, lo aveva iscritto alla statale «Marcin Wadowita», probabilmente per poter usufruire di uno sconto del 50% sulla retta). Dai registri della scuola, che la guerra non ha distrutto, possiamo documentarci sul suo buon profitto nelle prime classi. I «molto bene» in tutte le materie ne fanno fede. Il fatto invece che durante l'ultimo anno scolastico i «bene» siano stati soltanto due fu giudicato, dagli stessi compagni di classe, come un atto di mera ingiustizia dei professori, severi sì, ma anche un po' maligni. Non conosciamo invece i voti dell'esame di maturità, perché dallo schedario mancano i duplicati del diploma, che andò disperso durante la seconda guerra mondiale. Sappiamo però che l'esito dell'esame di maturità fu eccellente e con un premio finale. Ma egli non era soltanto un buon allievo: trovava anche il tempo di dedicarsi con passione al teatro, sia in qualità di regista sia come attore. Durante il ginnasio frequenta infatti il «circolo d'arte drammatica» della scuola, diretto dal professore di lingua e letteratura polacca, Kazimierz Forys, famoso per le sue pubblicazioni. Con lui mette in scena le opere dei nostri grandi poeti romantici (4); del commediografo Aleksander Fredro (5); e del poeta e drammaturgo Stanislaw Wyspianski (6). (4) Il Romanticismo polacco è uno dei momenti più alti della storia letteraria del paese; il primo poeta che rompe con la tradizione classica è A. Mickiewicz (1798-1855), autore dell'epopea nazionale «Pan Tadeusz» («Il signor Taddeo») e del famoso dramma «Dziady» («Gli avi»). Altri nomi importanti sono il già ricordato Slowacki, Z. Krasinski (1812-1859) e il post-romantico C. Norwid (1821-1883). (5) Aleksander Fredro (1793-1876) fu il creatore della commedia polacca. Tra le sue opere più note ricordiamo «Le dame» e «Gli ussari», «Voti di fanciulle», «La vendetta», «Marito e moglie». (6) Stanislaw Wyspianski (1869-1907), pittore, poeta e drammaturgo polacco, fu attore di numerosi drammi ispirati alla tragedia classica e ai maggiori problemi nazionali, tra cui «Le nozze» (1901), «Liberazione» (1903) e «La notte di novembre» (1904). È considerato il rinnovatore del teatro polacco. Come pittore, si ricordano di lui gli affreschi della Chiesa dei Cappuccini a Cracovia.

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L'ATTORE WOJTYLA

Lo stesso repertorio fu proposto al circolo d'arte drammatica parrocchiale diretto dall'allora prefetto del ginnasio, reverendo Zacher, che divenne poi il parroco di Wadowice. L'attore Wojtyla si poteva spesso ammirare, non solo nella sala parrocchiale, ma anche in quella della società «Sokòl» (il falco), per la sua bella voce, la vocazione al canto, la sua prestanza fisica, ma soprattutto per la passione per il teatro di cui prediligeva le questioni teoretiche. Di grande aiuto gli fu, in quel periodo, la presenza dell'insegnante di Sosnowiec Mieczyslaw Kotlarczyk, che con la sua erudizione ed il suo fervore sapeva creare intorno a sé un'atmosfera di vero amore per la scena. Egli sognava un vero palcoscenico, quello che poi, dopo pochi anni, si sarebbe materializzato con il nome di «Teatro Rapsodico». Intanto Kotlarczyk spesso e volentieri amava incontrarsi con questi giovani corteggiatori di Melpomene, e con essi s'intratteneva in allegre serate animate dalla musica e dal canto, facendo lunghi discorsi sulla sua più grande passione: il teatro. Durante quelle riunioni, il futuro Papa appariva il più vivace ed attivo. Fu così che nacque la grande amicizia fra Karol Wojtyla e Mieczyslaw Kotlarczyk, che sarebbe durata fino alla morte dell'amico, nell'anno. Il giovane Wojtyla non disdegnava neppure lo sport. Dal fratello maggiore aveva appreso le prime regole del giuoco del calcio. Il cortile di casa, e poi la strada e le piazze vicine, furono i suoi primi campi da giuoco. Amava anche lo sci, che gli era famigliare per averlo praticato fin dagli anni più teneri. Il signor Wojtyla, intanto, vegliava discretamente sullo svolgimento ordinato di tutte queste molteplici attività, attento a non affaticare troppo il figlio con i doveri domestici.

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